Lettere lettori

1 - Da: Redazione Nottetempo -valutazione manoscritto Lunedì 28 Settembre 2009 15:08
GentileGianfrancoCalligarich ,
la ringraziamo per la fiducia che ha voluto accordarci nell'inviarci il suo manoscritto che è stato sottoposto all'iter di lettura dei nostri consulenti. Siamo spiacenti ma non possiamo prenderlo in considerazione per pubblicarlo in una delle nostre collane, perché non rientra nella nostra linea editoriale. Ci spiace per questa valutazione standard, ma non siamo in grado di inviarle un giudizio ad personam riguardo alla sua opera: ci mancano, nostro malgrado, il tempo e i mezzi. Nell'augurarle di trovare al più presto pubblicazione presso un altro editore, La ringraziamo ancora e le porgiamo i più cordiali saluti
la redazione

Gentile redazione e p.c. Ginevra Bompiani
sono io che a mia volta vi ringrazio per la vostra valutazione  standard. Mancandovi il tempo e i mezzi, immagino che gli sforzi che i vostri consulenti fanno coi loro iter di lettura standard, siano comunque da apprezzare. Colgo  comunque l'occasione di salutare la signora Ginevra Bompiani rassicurandola che continuerò a nutrire per lei un ricordo e una stima, anch'io non avendo né molto tempo né i mezzi, piuttosto standard. Cordialmente Gianfranco Calligarich

2 - Da: Aldo Giungi 3 gennaio 2007
Gentile Calligarich,
molti anni fa lessi e rilessi più volte il suo romanzo "L'ultima estate in città", vincitore del Premio "L'inedito", e mi piacque. Ricordo, anzi, che tanto mi piacque che ne acquistai varie copie per farne dono ad amici e conoscenti (soprattutto amiche!). Del suo romanzo, largamente autobiografico, come ben si conviene ad un romanzo di formazione, apprezzai in particolare, oltre alla trama, o plot come s'usa dire oggi, con la puntuale circolarità  del testo e l'attenta cura alla descrizione dei risvolti psicologici dei personaggi (soprattutto quello di Arianna), anche certe peculiarità dello stile, come ad esempio la ripetizione dell'espressione "se è per questo" ("Ero al limite, se è per questo"), l'uso di un parlato giovanile commisto a reminiscenze letterarie colte etc.
Ora, a distanza di molti anni, in occasione di un mio recente trasloco, mi è capitato nuovamente tra le mani il suo "L'ultima estate in città" e mi son detto che si potrebbe forse trarre un buon film da questo libro, a meno che non sia già stato fatto. Lei cosa ne pensa in proposito? Gradirei anche porle alcune domande sul romanzo. Le sarò grato se vorrà rispondere a queste mie righe.
Un cordiale saluto da
Aldo Giungi 

3 - Da: Marta Ghezzi Domenica 6 luglio 2008, 23:50
Buonasera sig. Calligarich,
le scrivo per ringraziarla sentitamente per 'L'ultima estate in città'. Mi sono imbattuta nel suo bel libro in terra straniera, per la precisione nella biblioteca (minuscola) della sede giordana della Società Dante Alighieri. Dopo mesi di arabo e arabi, avevo bisogno di riprendere contatto con la realtà di 'casa'. E fortunatamente ho trovato lei. Sulla via per Damasco (letteralmente) lei mi ha fatto capire una grande verità: 'siamo quello che siamo non per le persone che abbiamo incontrato ma per quelle che abbiamo lasciato'.
La ringrazio ancora,
Marta Ghezzi.

4 - Da: Lidia ravera Giovedì 18 settembre 2008, 10:15
Caro, ho sempre pensato fin dai tempi de L’ultima estate in città ( si intitolava così?) che tu sei uno scrittore. Non ho mai capito perché tu ti sia perso per strada. leggerò quindi con piacere “abissi” anche se leggere su schermo mi pesa( ho la stampante rotta). Purtroppo ho lasciato Nottetempo, il mio romanzo “la guerra dei figli” uscirà con Garzanti. Come ti puoi immaginare Ginevra è molto irritata con me e ha chiuso i boccaporti, mi considera una traditrice e cose così.

Io non ho ancora conosciuto Oliviero Ponte di Pino, perché la trattativa ( breve, 48 ore) l’ha condotta il mio agente, ma mi dicono molto bene di lui( 50 anni, colto, di sinistra, abile). Ripensaci. Intanto ti leggo e poi ti dico, per il poco o molto che vale, la mia opinione.
Eviterò l’aggettivo “bellissimo”
Baci Lidia

5 - DA: Natalia La Terza Domenica 31 Luglio 2011
ciao Gianfranco,
mi chiamo Natalìa, ho ventun'anni, vivo a Roma ed è sui sampietrini che finito di leggere L'ultima estate in città. Me ne sono innamorata. Saresti disposto a fare quattro chiacchiere in forma di quasintervista per piacere mio e di un AMICO CHE HA UN PICCOLO BLOG MOLTO SEGUITO?

6 - DA:gianca16 Lunedì 19 Aprile 2010 11:01
Gentilissimo Gianfranco
scoperto attraverso una recensione ho letto il suo libro L'ultima estate in città l'ho iniziato sabato notte - distrutto da una giornataccia... - e l'ho finito ieri. Travolto dalla vita di Leo... Il libro è straordinario, memorabile direi, e non per fare complimenti. Davvero un'opera significativa che a quaranta anni dalla scrittura resiste moderna e storica. Mi scusi dell'intrusione ma sentivo davvero il bisogno di comunicarLe le emozioni che ho provato nella sua scrittura
grazie e complimenti ancora vivissimi
con stima
Giancarlo Pagani
p.s. Ma Renzo Diacono, anche se che tutti gli scrittori rielaborano... è almeno lontanamente ispirato all'Umbero Eco di quegli anni? ancora felicitazioni
mio amico che ha un piccolo blog molto frequentato da più o meno impegnati universitari?
Grazie mille,
N.

7 Da: Leopoldo Santovincenzo 23 dicembre 2010
 Un giorno di diversi anni fa mi è capitato di pranzare insieme a lei c'erano Giorgio Arlorio e la mia amica Ludovica Marineo, eravamo nei dintorni del Palazzo delle Esposizioni e forse ci davamo del tu, non ricordo) e sono rimasto incantato dai suoi racconti, infatti non ho più dimenticato quella giornata. Quando un amico mi ha segnalato la ristampa dell'Ultima estate in città non ho avuto esitazioni: un provinciale che si arena incittà, la manovalanza intellettuale, l'estate, Roma, la sua firma. L'ho letto in un solo giorno e l'ho trovato bellissimo. La mattina dopo scrivo a un altro amico, appassionato lettore, per segnalarlo a mia volta e scopro
con piacere che l'aveva già letto e ne era rimasto folgorato. Allora provo con un'amica, altrettanto sedotta dall'anacronistica passione per i  libri, e proprio ieri mi ha mandato una lettera in cui mi ringrazia dicendo che è tra i libri più belli che abbia letto e che le ha fatto pensare al coraggio che le è mancato, molti anni fa, scegliendo un lavoro ordinario... Che dire, sarò un sentimentale ma mi commuove questa circolazione un po' carbonara di un vecchio libro che non è stato presentato in televisione e tantomeno dal presidente del consiglio. Un libro ancora capace di scorrere come un fiume sotterraneo sotto le macerie di questo paese, senza altra ragione che non la sua sincerità, la bella scrittura, l'ineffabile ironia, la dolce amarezza. Ma no, forse anche per un altro motivo: che c'è bisogno, almeno per la mia generazione, oggi più di sempre, di rivisitare un tempo non tanto storico quanto ideale, forse "anagrafico", in cui era legittimo
immaginare una vita diversa, in cui un libro, un film, un disco avevano ancora un peso specifico determinante nella nostra formazione, in cui c'era ancora tempo per vagabondare e guardare e leggere e amare senza essere incalzato dalla necessità di produrre un banale stipendio. Per quanto mi riguarda sono anche io un provinciale, sono rimasto arenato anche io in questa città pochi anni dopo la prima pubblicazione del suo libro, anche io ho messo un piede in Rai per sbarcare il lunario e non ne sono più uscito. Come potevo non amare "L'ultima estate in città"? Beh, dubito che mi lascerò mai affondare nel mare come il suo protagonista e come Martin Eden prima di lui ma, se mai accadesse, il suo libro non mancherà-nella-mia-valigia. Mi faceva piacere condividere tutto questo con lei e ringraziarla.
Leopoldo

8 - DA: Leopoldo Santovincenzo Lunedì 11 Aprile 2011 18:47
Carissimo Gianfranco,
non solo so che il nuovo libro è uscito ma l'ho comprato il giorno stesso in cui è arrivato in libreria! E mentre uscivo dalla libreria mi sono arrivati almeno un altro paio di sms, non concordati, di amici che avevano fatto la stessa cosa. Insomma, ti seguiamo senza indecisioni anche in questa nuova avventura editoriale. Sabato ho letto con piacere il pezzo su Repubblica ma ho deliberatamente saltato alcuni passaggi per il timore di scoprire troppo.
Per domani sera ho una cena che non sono sicuro di poter evitare o spostare - e mi dispiace molto. Ti prego di informarmi per il secondo giro a cui intendo assolutamente non mancare. Mi scuso se non mi sono fatto ancora sentire ma sono stato risucchiato in vicende lavorative ( e non ) che mi hanno lasciato ben poche energie e spesso anche poco buonumore. Spero di incontrarti presto e, naturalmente, in bocca al lupo!
Un abbraccio,
Leopoldo

9 - DA: Leopoldo Santovincenzo Giovedì 28 Aprile 2011
Carissimo Gianfranco,
ho cominciato a leggere Privati abissi in fondo a una tarda serata. Quando ho sospeso ero arrivato a pagina 196 e mancavano solo un paio d’ore alla mia sveglia quotidiana. Avrei potuto andare fino in fondo ma, come spesso mi capita leggendo, ho preferito differire il distacco e dilazionare il piacere. La sera successiva ho ripreso la lettura e sono arrivato alla meta. Mi sono concesso qualche giorno senza rimuovere il libro dal comodino ma anche senza aprirlo di nuovo. L'altra sera, al crepuscolo, sono casualmente passato davanti al “caffè dei portici”, ho infilato un vicolo, sono passato davanti al caffè della Pace, mi sono inoltrato in piazza di Montevecchio e da lì fino a via dei Coronari dove mi sono seduto in una piazzetta, davanti alla fontana. Era l’ora in cui i romani sono già rientrati a casa e i turisti stanno già dilapidando fortune per una pessima cena a lume di candela, così le strade erano silenziose e semideserte. Stamattina sono uscito di casa e sapevo che era arrivato il momento di scriverti. Il periplo dell’umanità che popola il tuo nuovo libro è sempre uguale: un caffè, un vicolo, una stazione dei taxi, un locale, un terrazzo sui tetti, uno sguardo dal ponte giù verso il fiume. Altrettanti porticcioli di un isolotto a cui questi navigli attraccano per un’ora, una serata, forse un mese, forse una stagione. Mai di più. E’ vero, c’è uno stile nuovo, sorprendente, sincopato, descrizioni che tornano e ritornano come note di una jazz session. Ma basta fare qualche passo dentro e ci si ritrova come a casa. E anche quella strana scelta, all’inizio dissonante e quasi respingente ma che poi finisci per attendere con complicità, quella sorta di battuta a vuoto o di fermo fotogramma della memoria ( “Così lo Sprangato Partner…Così quella sera…Così…” ), diventa necessaria, un piccolo contributo alla resistenza contro l'oblio. Ho avuto l’impressione che il duro lavoro di scrittura e riscrittura che hai raccontato nell’intervista a Repubblica sia stato soprattutto una mirabile opera di sottrazione. Conosci così bene i tuoi personaggi che quasi non hai più bisogno di descriverli o di comunicare il motivo del loro fascino. Non c’è niente di troppo, nessuna deviazione in questo racconto, non cedi mai alla tentazione, irresistibile per uno scrittore, di raccontare una serata al tavolo da gioco oppure una seduta nello studio di registrazione o anche solo un dialogo. Il più silenzioso romanzo che abbia mai letto. Montemario è un attico finestrato con divano bianco…ed è così perfetto, cosa altro è, in fondo, per Roma, Montemario? Di questi personaggi alla fine non sappiamo molto - il mio preferito è l’ospite - e neppure appaiono troppo simpatici, neanche i nomi hanno importanza tanto che devi fare uno sforzo per ricordare che nelle prime pagine apparivano e quali erano. E’ come se fossero tutti presi, come per caso, dallo stesso vortice, originato ancora più indietro nel tempo da quella che scopriremo essere una storia d’amore oscura e ossessiva, un duello implacabile con la Grande Falciatrice in miracoloso equilibrio tra la tragedia e la farsa ( ma non sono poi questo tutte le storie d’amore? ). Un vortice che trascina inesorabilmente tutti i protagonisti e li abbandona poi alla deriva, stremati e prosciugati. Ecco, l’amore come una sorta di fenomeno meteorologico o di mistero biochimico… E poi quello straordinario, epico racconto della luce romana non lo dimenticherò più. L’ho amato così tanto che le tappe europee del viaggio mi sono apparse meno travolgenti, insomma non vedevo l’ora di tornare nell’ansa del fiume. Non so perché ma leggendo ho pensato più di una volta a un altro libro che mi ha segnato in gioventù, “Il giorno della locusta”. Non chiedermi perché. Forse la sensualità di certe descrizioni, forse l’inviolabilità di lei, forse il ricordo delle mani di Homer, forse lo strano quadrilatero che si forma intorno all’oggetto del desiderio. Davvero non so il perché di questa associazione. Ecco, la mia personale idea è che i “privati abissi” siano non tanto o, meglio, non solo quelli del muscolo cardiaco ma soprattutto quelli della memoria. Abissi dai quali, per le arcane vie che appartengono appunto all’imprevedibilità della memoria, riemerge una storia di cui il narratore è stato appena testimone, molti molti anni prima, e solo per un breve tratto. Ed è proprio così, è davvero autentico. Alcuni lontani dettagli tornano e ritornano contro ogni logica, quasi si impongono, ti costringono a fermarti, a fare ordine, a rivederli sotto una nuova luce. E finiscono, imprevedibilmente, per rivelarsi proprio i dettagli determinanti nella impervia ricerca personale di un senso.
E’ un romanzo meraviglioso a cui non riesco a smettere di pensare.
Grazie, davvero.
Leopoldo

10 - DA: ANDREA PATIERNO
Buongiorno dott. Calligarich,
mi sono emozionato leggendo 'L'ultima estate in città', il fascino di un tesoro ritrovato. Anche la sua nascita ad Asmara mi ha stimolato la fantasia e la suggestione di nuove storie da raccontare.
E' passato un anno da quel momento, poi nelle ultime settimane RAITRE, ci ha commissionato un nuovo documentario per il contenitore DOC3 (a febbraio ne abbiamo girato uno nelle Filippine) e come al solito, più che da una storia ci piace partire da un paese e da una suggestione. Sfogliando casulamente GQ ho trovato un suo intervento su Asmara e quelle vecchie sensazioni sono riemerse con forza. Mi farebbe piacere incontrarla con calma per raccontarle la nostra poetica, ascoltare delle storie, casomai incrociarci per poterne raccontare insieme di nuove con la Todos Contentos y yo tambien, una casa di produzione di documentari, che prende il nome dalla locanda dove il console Firmin, protagonista di 'Sotto il vulcano', consuma nell'alcol la sua autodistruzione.

11 -  Da: mark lupo Date: 10 ottobre 2011 13:37
Martina,
ho bevuto Calligarich, e come nelle sbronze giuste ce l'ho ancora nel sangue, come un Lowry che ti affetta la lingua, come forse solo uno che beve può sentire, o forse mi sbaglio. Credo che la formula dell'intervista messa giù come se tutto fosse già deciso non va bene, credo che meriti di meglio. Per me che come lui amo e ho amato l'Odissea e Conrad e Sotto il vulcano e Eliot e quel vecchio Melville letto a voce alta per notti e notti, ecco, credo insomma che se a Calligarich va bene, se Calligarich non pensa che io sia uno sfinocchiato, sì, vorrei proporgli questo genere di domande. Provo.
1) La fine. Certi la proclamano all'inizio. L'ultima estate in città, per esempio:
«Del resto è sempre così. Uno fa di tutto per starsene in disparte e poi un bel giorno, senza sapere come, si trova dentro una storia che lo porta dritto alla fine».
2) In una tua poesia,"Cristo che secolo vuoto", ci sono il fucile, le verdi colline e le sbronze di Hemingway, ci sono le giacche di Picasso, i fazzoletti e la tromba di Armstrong, la maschera di rughe di Tracy. Dicono la stessa nostalgia che cresce nel precipizio del tuo primo romanzo, una caduta alcolica che tira un calcio in culo alle belle speranze. Leo Gazzarra si suicida. Tu lasci il giornalismo.
3) La tua Roma, città scomparsa, bruciata dai tramonti estivi. Figure di fantasmi di giocatori d'azzardo "orgogliosamente derelitti". Il battito cardiaco che scandisce la narrazione di "Privati abissi" e la faccenda chiamata amore. Scrivi per 35 anni lo stesso libro. Intanto scrivi sceneggiati per la RAI, storie che ritagli dalla vite di un paese che cambia. Racconti dell'eroina, per esempio, per primo lo fai. Scrivi, insomma, per 35 anni lo stesso libro. Intanto non cambiano le storie da raccontare, ma cambiano le scelte e la volontà di raccontarle. Lascia la RAI.
4) Allora un uomo non è solo un lunghissimo sguardo di nostalgia. Cambi ancora vita. Il Teatro XX Secolo. Il teatro. Estremo rifugio. Ma prima o poi ti rintracciano.

12 - DA: lorenzo lambertucci  Giovedì 8 Settembre 2011 23:38
Ciao Gianfranco,
scrivo queste poche righe dandoti del TU, se non altro per la strada che abbiamo camminato insieme dentro ai tuoi romanzi. Ho chiuso poche settimane fa l'ultima pagina di Privati Abissi, è stata una lettura non facile, forse mi ero abituato troppo a tante pagine lette velocemente, e ancor più in fretta dimenticate. E' una storia che lascia il sapore di vissuto aggrappato al palato, e la voglia di non bere più niente, per non lavarlo via. Durante la lettura delle prime pagine avevo l'impulso di scriverti, mi sentivo deluso e lontano rispetto al "nostro" viaggio ne L'ultima estate in città. L'ho amato follemente, il tuo romanzo del '73, l'ho letto e riletto, prestato e regalato. E' stato una delle gioie più inconfondibili ed emozionanti della mia carriera di avido lettore. Ora ho capito che si tratta di due storie diverse, sapori diversi che restano appesi dentro di noi.  Grazie di tutto, e grazie infinite per L'ultima estate in città.  Spero un giorno di poter raccontare le storie che ho dentro di me, e che oggi lascio appese a brandelli su fogli e blocchetti, fagocitato dalla vita quotidiana e dalle sue implacabili scadenze.
Con stima. Lorenzo.

13 - DA: Laura Senserini Giovedì 8 Settembre 2011 13:59
Caro Gianfranco,
come va? Come è andata la tua estate? La mia, ovvero le mie poche (sempre poche, ahimè) vacanze, molto bene e ho approfittato del periodo di rilassamento per leggere "Privati abissi" (come forse ti avevo anche detto, mi riservo di leggere i libri a cui tengo quando mi trovo in grazia di Dio per godermeli meglio). Che dirti? Me lo sono bevuto tra Annecy in Savoia (ho foto che lo provano) e Trégastel in Bretagna e mi è piaciuto moltissimo. La storia, certo, ma anche la lingua, lo stile, le atmosfere che hai saputo descrivere (creare?) mi hanno suscitato una grande emozione e mi hanno catturato.
Insomma, grazie e un'unica preghiera: scrivi ancora, per favore.
Un caro saluto
Laura

14 - DA:Bufacchi Enza Lunedì 29 Agosto 2011 9:47
Buon giorno.
E' un vero piacere aver trovato il suo indirizzo, per esprimerle la gratitudine per quel meraviglioso libro che é "posta prioritaria", l'ho letto più volte e l'ho regalato a tutti e miei amici, fino a regalare anche l'ultima mia copia. Così non l'ho più. Poi, per un po' di tempo, ho seguitato a cercare in libreria quello o altri suoi libri, ricevendo sempre risposte negative, così, alla fine, mi sono rassegnata e non ho più cercato. Ora ho scoperto che ha scritto altri due libri, uno non si trova già più, leggero' quello disponibile, spero che possano essere rieditati anche gli altri due. La mia gratitudine e un caro saluto.
Vincenza Bufacchi

15 - Da: Fabio Gabrielli 15 aprile 2011
Caro Gianfranco,
in questi mesi ho sempre sorvegliato il sito di Fazi per avere notizie del suo ultimo romanzo.
Adesso finalmente è uscito e lo leggerò di gran carriera (stamattina alla Feltrinelli della Stazione Centrale non c'era ancora e lo hannno dato in distribuzione a maggio!). Io sono stato a Roma un paio di giorni fa e non so quando ci passerò di nuovo. Certo non tardi, ma sempre troppo rispetto alla curiosità per le sue pagine. Naturalmente non appena avrò una data  le scriverò così mi fara la dedica davanti a una buona pizza (la redazione Zanichelli è in Prati, che è facile da raggiungere). Intanto il libro lo compro, così mi porto avanti con il lavoro... A proposito: credo che L'ultima estate in città si venda ancora bene visto che lo trovo sempre riassortito. Non è che conti molto, ma è il mio livre de chevet per le persone più care.
Un abbraccio

16 - Da: Luciana Di Mauro  Mar 26 luglio 2011, 10:53:25
Caro Gianfranco,
ho finito di leggere il tuo libro domenica a Montiano, dove sono andata a passare qualche giorno con Isabella che Aureliana ha portato con sé. Bellissimo. magnificamente ordito e una scrittura cui inciampare che mi ha conquistata dalla prima pagina. Prima pagina che avevo letto a Tollo quando il libro era appena arrivato. Mio padre ha un libraio che gli porta a casa la sera i libri che ordina la mattina. Prima che lo leggesse mio padre, dunque, gli avevo dato una sbirciata per subito dire: è scritto da dio. Ci starò ancora insieme al tuo libro per qualche giorno, perché ci scriverò un pezzo per Leggendaria, una rivista su cui scrivo che certamente non conosci, perché si occupa prevalentemente di scritture e linguaggi delle donne, ma recensiamo e ospitiamo anche uomini che ci garbano.
Mi ha fatto tanto piacere vederti, come osare dirlo!, felice. Un abbraccio
Luciana

17 - DA: michela scarazzolo Domenica 10 Luglio 2011 20:40
Buonasera! E' un periodo di grandi scoperte per me e mi ritengo fortunata per aver rintracciato un'ormai introvabile  copia (almeno qui a Venezia) de "L'ultima estate in città",partendo da "Privati abissi".Nessuno ha mai pensato di trarne un film?Lo leggo avidamente,anche per arricchire la mia mappa ideale della Roma letteraria contemporanea,davvero l'unica città in cui (vorrei) vivere,insieme a Venezia,forse...se fossi una giornalista vorrei intervistarla ma una storica dell'arte...Conto di procurarmi anche il resto della sua produzione narrativa e teatrale.Un caro saluto
Michela Scarazzolo

18 - DA: fabio landini Mercoledì 6 Luglio 2011 14:56
"siamo quello che siamo non per le persone che abbiamo incontrato ma per quelle che abbiamo lasciato"
"e mi vestii con la cura di un torero"
"è strano come i cambiamenti di stagione ci mettano addosso la voglia di essere in un posto diverso da dove siamo"
"sono sempre i denti a denunciare la povertà di nascita di una persona, i denti e gli occhi"
"stanco ma infelice"
"e poi le due cicatrici della fame sullo stomaco"
"allora pagammo con il bassotto e ce ne andammo"
"penso che tutto tende al mare"
e poi l'incipit, strepitoso, nero e inevitabile come il finale.
Caro Gianfranco, ho letto d'un fiato L'ultima Estate e aveva ragione Antonio.
Difficile per me sottolineare qualcosa in un testo italiano contemporaneo (anche se il tuo libro ha quarant'anni), ma L'Ultima Estate mi è davvero piaciuta. Se posso: Bravo!  Adesso passerò a Privati Abissi, che leggerò dopo aver alzato le vele verso le Pontine e forse le Eolie.
Un caro saluto,
Fabio
                                                                                  
19 - Da: Simone Mercoledì 8 Giugno 2011 14:58
Il pezzo, con intervista, è on-line. Lo trova qui: http://www.subliminalpop.com/?p=2384
Spero di aver reso un buon servizio al suo meritevole libro.Grazie ancora per la disponibilità e buona giornata
Simone

20 - Jenny Del Chiocca
Buonasera, sto leggendo il suo libro. Sono senza parole, l'unica aggettivo che riesco a trovare è: portentoso. Grazie davvero.

21 - DA: A. Steffenoni Domenica 10 Aprile 2011 21:32
Ciao Gianfranco,
diciamo che se fossi il furioso egocentrico che purtroppo non sono potrei considerare questo un week end "dedicato": l'intero mondo della critica letteraria si è messo d'accordo per rendere omaggio ai miei trentennali gusti letterari. Ti pare? Per un tuo supertifoso d'annata questi sono giorni memorabili, visto che tutti parlano - bene - di te e dei tuoi libri. Scherzi a parte, non so come dirti, senza sembrare infantile o patetico, il mio piacere per il tuo successo. Per quello dei tuoi libri. Sono veramente felice perché è un successo pieno e strameritato. Privati abissi mi è piaciuto moltissimo, mi ha commosso e conquistato tanto quanto L'ultima estate ed è riuscito a suscitare in me, come fanno i libri di grande qualità, ammirazione e invidia insieme. E la voglia di farti una domanda: come ti è venuto in mente di adottare lo stile, straordinario e così difficile da mantenere per tutta la durata della storia, con cui l'hai scritto? Mi piacerebbe che mi svelassi questo piccolo-grande risvolto. In attesa di una tua risposta, ricevi un forte abbraccio da un amico e superestimatore
Antonio
Ps Se tutto va come spero, dopo Pasqua farò un salto a Roma. Posso chiamarti per vederci?
     
22- LIBRERA MIMIMUM FAX 20 aprile 2011
Salve Gianfranco,
sono uno dei librai della libreria minimum fax, sita in trastevere a via della lungaretta 90/e, praticamente sulla piazza di s.maria.
la contatto per sapere se le interesserebbe presentare da noi il suo prossimo libro, in uscita per fazi intorno ai primi di aprile, se non sbaglio.
Noi siamo suoi estimatori, significativamente affascinati dal suo libro "l'ultima estate in città" (proprio ora la nostra vetrina è decorata da una frase tratta dal libro, scelta dal mio collega). Lunedì stavamo ascoltando radio tre e abbiamo apprezzato il suo intervento in trasmissione. Così ci è venuta l'idea di tentarla e provare a sondare la disponibilità per una sua possibile presenza qui da noi. La mail è solo per tastare il terreno; nel caso lei acconsentisse, provvederemmo a contattare anche la casa editrice per l'organizzazione e la promozione. Grazie per l'attenzione e spero di ricevere presto la sua risposta, magari affermativa.
Davide

23 - Libreria Minimum Fax
ho apprezzato molto il libro, gianfranco. le sue atmosfere di vite solitarie in lotta con tutto, procedendo inerti su un percorso che sanno di dover compiere, qualsiasi sia l'esito. e la scrittura, secca, ripetitiva, essenziale. e il leit motiv della partita che ognuno gioca sperando nelle carte che ha. per certi versi mi ha ricordato un po il lungo addio. quella malinconicità di cui è pervaso il libro. mi è piaciuta anche molto l'intervista con serino, meno l'articolo di mauri.
a martedì. davide

24 - DA: libreria Mercoledì 23 Febbraio 2011 15:14
Ciao Gianfranco,
questa era la frase che io avevo postato su facebook: "Roma era la nostra città, ci tollerava e ci blandiva ed anc'io finii per scoprire che nonostante i lavori sporadici, le settimane di fame, le camere d'albergo umide e tenebrose, dai mobili giallicci e scricchiolanti come uccisi ed essiccati da un'oscura malattia di fegato, era il solo posto dove potessi vivere. Eppure se ripenso a quegli anni non riesco a mettere a fuoco che pochissimi volti, pochissimi fatti perché Roma ha in sé una ebrezza particolare che brucia i ricordi. Più che una città è una parte segreta di voi, una belva nascosta. Con lei niente mezze misure, o un grande amore o ve ne dovete andare perché questo la dolce belva richiede, essere amata. Questo è il solo pedaggio che vi verrà imposto da qualunque parte veniate, dalle verdi, inerpicate strade del Sud, dagli altilenanti rettilinei del Nord o dagli abissi dell'anima vostra" Andrea, invece, più ermetico, aveva scelto per la vetrina: "Siamo quello che siamo non per le persone che abbiamo incontrato ma per quelle che abbiamo laciato" Prima possibile sento Daniela e cerco di capire se ci sono margini di manovra. grazie ancora.
davide

25 - DA: gianca16 Sabato 9 Aprile 2011 19:29
Gentilissimo Gianfranco
troppe coincidenze... l'altra sera, in televisione, guardando per sbaglio Happy Family, di Salvatores, ho sentito Fabio De Luigi raccontare la stessa storia del coniglio morto e resuscitato di Posta Prioritaria... Nel film il coniglio era diventato un criceto, ma tutto il resto era uguale. Glieli hanno pagati i diritti d'autore?
E poi oggi, ancora con maggiore sorpresa (non mi aveva anticipato nulla...) leggo la recensione di Paolo Mauri sul suo nuovo romanzo Privati abissi, di Fazi.
Così anche se a causa di mille impegni e mille impedimenti avevo maleducatamente interrotto la nostra corrispondenza, non posso resistere dal riscriverLe.
Leggerò, appena posso, il suo nuovo romanzo, anche perché Mauri scrive che "si ricongiunge al primo..." che mi è piaciuto così tanto. Se viene a Milano (o almeno al nord...) a presentare il nuovo romanzo, me lo faccia sapere, verrò molto volentieri ad ascoltarla di persona. con rinnovata stima
Giancarlo Pagani

26 - DA Fabio Gabrielli Martedì 5 Aprile 2011 12:08
Gianfranco,
il secondo allegato è quello del Notiziario con il box sul tuo bel libro che ho messo sul notiziario Zanichelli.  Non sai quanto piacere mi abbia fatto vederti a Milano.  Ora ti aspetto a Torino. Un abbraccio
Fabio

27-  DA: rossiroiss Mercoledì 23 Marzo 2011 12:57
Ho ricevuto il tuo nuovo libro.Leggendo l'incipit (p.13) ho  ramemorato un mio testo poetico che ti invio P.S. Scriverò altro al termine della lettura. Ti suppongo portatore di muscolo cardiaco...sprezzante. Saluti e a prima possibile.
Enzo
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NEL CASINO’ DELLA VITA
 
Nel Casinò della Vita
Là dove molti di noi
Si giocano l’esistenza
Puntando le proprie fiches
Su numeri e colori
Raramente azzeccabili
Fin’ora ho potuto giocare
Continuando a puntare
L’ultima fiche ogni volta
Sul numero vincente
Perciò ho visto perdere
L’ultima fiche a tanti
Da quel momento spettatori
Del gioco mio e altrui
Nel Casinò della Vita
Continuo a rischiare
L’ultima fiche sempre
Perché mi gratifica offrire
A chi mi sta accanto
Nel momento della vittoria
Qualcuna delle mie fiches
Poiché ciò mi consente
Far cambiare inaspettatamente
Ruolo a uno spettatore
Per qualche istante
Per qualche ora o tempo
 
Poiché ho fede profonda
Nella capacità di vittoria
Di ogni mia ultima fiche
 
28 -  DA: JACK MARTIN Mercoledì 17 Novembre 2010 4:44
salve, sono un avido lettore di anni 20, e qualche giorno fa, per caso, mi trovo ad uscire da una libreria con L'ultima estate in città in mano, su consiglio del proprietario della libreria che mi è amico. mi ha dato un buon consiglio. mi è davvero piaciuto. bello stile narrativo. complimenti davvero.
lei abita a roma per caso? perchè io mi trovo a studiare li, al dams di roma tre. le rinnovo i complimenti in attesa di una replica.
E.

29 - DA: Luca Caserta Venerdì 5 Novembre 2010 10:15
Gentile dott. Calligarich,
la vita non ha uno svolgimento lineare, a note legate, direbbe un musicista. Non so vederla che come una successione discontinua di stati frammentari, con
questo solo di comune: la direzione verso il sogno. Niente logicità, niente sillogismi; talvolta un bizzarro residuo di là da egoismi e scrupoli, o la fonte misteriosa di una irrequietezza che ci rende trasognati e a tratti presi dallo stupore. In questo modo io e i miei colleghi portiamo avanti la nostra instabilità a Napoli, nella Libreria Ubik, in via Benedetto Croce. Pieno centro storico! Ogni giorno il nostro intento di cambiare le carte aumenta l'incanto del nostro lavoro. Ma le difficoltà sono tante. Vorrei condividere un sogno. Vorrei invitarla come convitato di pietra, per far sì che si possa metter su una presentazione del suo "Ultima estate in città". Valuti lei in che modo io possa metter mano all’opera. Confido nel suo saper guardare, nella sua strategia dell’attenzione. Non una semplice presentazione, ma un confronto, un dibattito. Forse lei non ne ha assolutamente il desiderio, ma la prego, credo che il suo libro sia un gran libro. Spero di poterle riscrivere al seguito di una sua risposta.
Luca Caserta

30 - DA: F. Gabrielli Martedì 17 Agosto 2010 9:30
L'articolone di domenica sul Corriere era veramente notevole. Ormai sei il caso letterario dell'anno. Hai trovato un editore per il nuovo romanzo? Ci vediamo presto a Roma.
Fabio

31 - DA   giuseppe divenuto Domenica 25 Luglio 2010 21:00
Buongiorno Sig. Calligarich,
sono un suo lettore di Padova, e vorrei chiederle se potesse darmi qualche indicazione in merito al problema. Ero in possesso del suo libro "Posta Prioritaria", da me acquistato diversi anni fa', che mi e' piaciuto moltissimo. Ho pero' regalato questa copia ad una cara persona, convinto di poterlo riacquistare senza alcun problema. Purtroppo in diverse librerie mi e' stato detto che e' impossibile averlo poiche' il libro e' esaurito. Sono cosi a chiederle, non volendo rinunciare ad un piacevolissimo libro, se potesse indicarmi come poterne avere una o anche due copie, dove poterlo reperire in qualche modo ovviamente con le spese annesse oltre al suo prezzo. Sarei veramente felice di riuscire a riaverlo tra i miei libri. Sperando possa darmi qualche indicazione utile in merito, le invio cordiali saluti.
Giuseppe De Venuto

32 - DA:antonio Steffenoni Sabato 5 Giugno 2010 14:56
Caro Gianfranco, sono strafelice di constatare che l'interesse attorno a te e al tuo bellissimo libro continua e cresce. Mi auguro che questo ti spinga a lavorare tanto e a farci avere presto qualcosa di nuovo che, ne sono certo, sarà altrettanto bello. Ricevi, intanto, un abbraccio da un tuo ammiratore e amico
antonio

33 - DA: giuseppe de venuto Martedì 27 Luglio 2010 23:29
Gentile Sig. Calligarich,
le sarei veramente grato, se potesse farmei avere in pdf Posta Prioritaria  in attesa di poterlo riacquistare non appena sara' ripubblicato. Radio Tre a Farenheit a che ora va' in onda? La ringrazio fin d'ora per la sua disponibilita', e spero allieti i suoi lettori con un nuovo piacevole libro, quanto prima.
Cordiali saluti

34 - DA: Jadranka Korlat Lunedì 31 Maggio 2010 10:18
Grazie Gianfranco finisco la lettura in corso e mi butto sulla tua nuova opera. Ti sono molto grata per libro precedente. Per me è più che un libro è la biografia di una persona che ho molto ma molto amato. Un abbraccio
Jadranka

35 - Alessandro Bignami Giovedì 27 Maggio 2010 20:54
"Non ho resistito, mi scuso per l'intrusione, ma "L'ultima estate in città", scoperto colpevolmente solo pochi mesi fa, è uno dei più bei romanzi italiani che abbia mai letto! Tutta la mia stima, Alessandro.".

36 - DA: gianca16 Lunedì 17 Maggio 2010 11:20
Gentilissimo Gianfranco
certo che scrivere (e provare a parlare di letteratura...) ad uno scrittore che ha creato il persoggio di Renato Cerniera... è dura!!! Ma tant'è...Prometto che mai le invierò mie foto, anche se non conterrebbero bicipiti segnati... e nemmeno manoscritti, io quell'umorismo, quell'arguzia, quella spontaneità neanche me la sogno. Ma mi piace. I due libri sono così diversi, i racconti così allegri e leggeri, ricchi di umorismo e analisi sociale. Davvero uno tira l'altro... fino a quando finisce di identificarsi nel mostro! Leggendo la sua estesissima bibliografia però mi è venuta in mente un'altra curiosità, uno degli sceneggiati che ha più marcato la mia adolescenza è senza dubbio stato Ritratto di donna velata. Tanti anni dopo ho letto La corte delle streghe di John Dickson Carr, non trova che ci siano dei legami stretti? Era stato liberamente tratto da quel romanzo? a risentirci sempre con maggior stima
Gianca

37 - DA: Doriana Valente Mercoledì 12 Maggio 2010 23:04
Caro Gianfranco,
ho finito di leggere il tuo libro che è davvero molto bello e molto forte. Un vero e proprio pugno allo stomaco. Mi ha lasciato piuttosto stordita.Mi ha tenuto sempre col fiato sospeso, tra una corsa e l'altra, in mezzo alla città, senza lasciarmi mai. Già mi manca.
Doriana

38 - DA:Angela Arcozzi Giovedì 6 Maggio 2010
Ciao Gianfranco,
sono Angela, so che Paolo ha avuto la bellissima idea di inoltrarti le tante domande che gli sono scaturite dal mio racconto sul tuo libro  e dalla lettura di alcuni brani al gruppo di lettori dei nostri mercoledì. Ho cercato di rispondere, e così ho pensato di inoltrarti, dopo le domande di Paolo, le mie risposte. La cosa mi diverte assai e spero faccia piacere anche a te. Ti rinnovo l'invito di Paolo, se avrai occasione di venire dalle nostre parti, ci farebbe piacere averti con noi. Grazie
Angela

39 - DA: gianca16 Martedì 20 Aprile 2010 18:57
Gentilissimo Gianfranco
credo che la posta elettronica, dei modi di comunicare, sia tra i meno... invasivi. Quindi continuo a risponderle, sperando sempre di non tediarla troppo.  
Libero di fermarsi quando vuole... Perché mi sono dimenticato di dirle che la sua lettura, oltre alla nostalgia per quegli anni, ancora magici, mi ha fatto anche venir voglia di rivedere Roma. Di ripercorrere le strade di Leo e Arianna. Di rileggere anche colazione da Tiffany per confrontare Holly ad Arianna. Inoltre tra le reazioni incontrollabili che il suo libro mi prodotto... ho pensato addirittura a Le mille luci di New York di Jay McInerney. Nell'ultima estate però c'è anche una struttura narrativa autoportante, come quella di un esile ponte ad una sola campata, dove alla prima lettura ci si emoziona come se si trattasse di un racconto autobiografico che ci ha passato in dattiloscritto un amico... ma poi tutto torna, come in un giallo o meglio come nei noir citati di Chandler. Adesso basta... altrimenti cosa le scriverò nella prossima mail? Però come fare a leggere altre sue cose? La raccolta di racconti è fuori catalogo... E visto che il gioco è iniziato... il pittore era Guttuso? E il tennista? Sono andato anche a vedere (adesso internet lo permette...) gli annuari del Foro Italico... ma nessun vincitore polacco!
buona serata
Gianca

40 - DA: E.In Giovedì 8 Dicembre 2011 17:41
Sono un pessimo lettore,
non ho mai amato leggere contemporanei e soprattutto non faccio complimenti e non sono disposto a dire bene dell'arte altrui manco sotto tortura e so benissimo di non avere ne' l'autorevolezza ne' le parole che possano evitare un vaffanculo (che comunque apprezzo quando lo fai): "Privati abissi" e' la cosa più bella e originale che ho letto dei viventi italiani e l'unica che mi ha insegnato e svelato qualcosa sullo scrivere. Sono sinceramente entusiasmato e affascinato soprattutto dal tuo scrivere, con quella punteggiatura da taglio cinematografico e un ritmo sincopato come solo uno swing perfetto sa incedere. La storia meravigliosa (nella doppiezza del latino) e raccontata ancora meglio. Come uomo mi ti eri già "accattato" ma come scrittore mi hai dato la botta definitiva. perdonami, ho provato a censurarmi ma non ce l'ho fatta un abbraccio e un saluto
Edoardo Ingles

41 - DA: E.In. Martedì 6 Marzo 2012 2:43
Un pretesto per saluto e per chiederti come stai. Ho finito qualche tempo fa anche L'ultima estate in città. Inutile dire che l'ho amato moltissimo per quanto Privati abissi (credo per quel particolare piedistallo che si prendono o su cui si mettono i primi amori ma anche per quella scrittura di una musica nuova di cui ti ho già detto - e' come se L'ultima estate sia musica classica e Privati abissi jazz, non e' la grandezza, la bellezza o la bravura che li differisce ma un ritmo che in questo periodo mi e' più vicino) resta il mio preferito al fotofinish (come storia poi mi sono riconosciuto forse anche di più in L'ultima estate).Sei - confermo - il mio scrittore vivente preferito. Ti cito e diffondo per quel poco che posso. E mi fai fare sempre un figurone. Grazie. E ciao
Edoardo Ingles

42 - Da: Alessandro Bignami 29 maggio 2010 alle ore 2.00
Buonasera Gianfranco,
e grazie per la risposta. In realtà, dopo aver letto due belle recensioni nel marzo scorso su Repubblica e Sole 24 Ore (confesso che non sapevo nemmeno esistesse, e per questo la sorpresa è stata ancora più bella), ho cercato il romanzo su www.maremagnum.com e ho trovato una copia dell'edizione Garzanti del '73. Però le posso dire che nella mia libreria di fiducia, laReady di via Cavour a Roma (penso sia del gruppo Arion) risulta ordinabile e arriva in pochi giorni. A presto!
Alessandro

43 - Da: Olga Garavelli
"Mi dispiace, ma a me conviene dirlo ai quattro venti  che ti conosco. Voglio urlarlo a tutta la città. Scrivi troppo bene, mio caro. Il tuo romanzo mi è piaciuto molto e tutti sanno che non sono una ragazza facile! Un bacio senza comunque ..."

44 - Da: Bufacchi Enza Lunedì 29 Agosto 2011 9:47
Buon giorno.
E' un vero piacere aver trovato il suo indirizzo, per esprimerle la gratitudine per quel meraviglioso libro che é "posta prioritaria", l'ho letto più volte e l'ho regalato a tutti e miei amici, fino a regalare anche l'ultima mia copia. Così non l'ho più. Poi, per un po' di tempo, ho seguitato a cercare in libreria quello o altri suoi libri, ricevendo sempre risposte negative, così, alla fine, mi sono rassegnata e non ho più cercato. Ora ho scoperto che ha scritto altri due libri, uno non si trova già più, leggero' quello disponibile, spero che possano essere rieditati anche gli altri due. La mia gratitudine e un caro saluto.
Vincenza Bufacchi

45 - Da: devgiu Domenica 25 luglio 2010, 21:00
Buongiorno Sig. Calligarich,
sono un suo lettore di Padova, e vorrei chiederle se potesse darmi qualche indicazione in merito al problema. Ero in possesso del suo libro "Posta Prioritaria", da me acquistato diversi anni fa', che mi e' piaciuto moltissimo. Ho pero' regalato questa copia ad una cara persona, convinto di poterlo riacquistare senza alcun problema. Purtroppo in diverse librerie mi e' stato detto che e' impossibile averlo poiche' il libro e' esaurito. Sono cosi a chiederle, non volendo rinunciare ad un piacevolissimo libro, se potesse indicarmi come poterne avere una o anche due copie, dove poterlo reperire in qualche modo ovviamente con le spese annesse oltre al suo prezzo. Sarei veramente felice di riuscire a riaverlo tra i miei libri. Sperando possa darmi qualche indicazione utile in merito, le invio cordiali saluti.

46 - Da: Daniele Venier
Gentilissimo Gianfranco Calligarich
L'ultima estate in città. Credo sia l'unico libro che ho letto tre volte. Una ogni dieci anni circa, la prima poco più che ventenne poi in diverse età, tanto che l'ho sempre considerato il mio "bildungsroman" (o come diavolo si scrive, tanto ci siamo capiti). E qualche libro l'ho letto nella mia vita. Quelli a cui ne parlavo mi guardavano sorpresi e un po sornioni "ma chi è questo Calligarich? " L'ho consigliato, mai prestato, non mi sarei mai separato da quel volume dalla copertina rigida su cui spicca il nastro rosso e nero della macchina per scrivere. E poi c'erano delle annotazioni personali in più di una pagina, molto personali. Ho anche sofferto per non aver avuto per anni notizie del suo autore, che quasi nessuno conosceva pur avendo scritto un libro che consideravo straordinario. Del resto è sempre così. Poi venne "Posta prioritaria" e grazie anche al web qualche notizia in più. Ora, con colpevole ritardo e distrazione, vengo a conoscenza della riedizione di "L'ultima estate in città" e gioisco fino al midollo per il polverone che ciò ha suscitato e per il colossale e un po' tardivo riconoscimento ottenuto. Leggere casualmente (ma nulle forse è casuale) oggi questa notizia mi ha commosso, e ho un'età che mi permette di affermarlo con determinazione. Mi sento anch'io in un certo senso ripagato di tanti anni di ammirazione poco compresa.
Ovviamente leggerò "Privati abissi" subito. E altrettanto ovviamente rileggerò le vicende di Leo, Arianna, etc per la quarta volta.
Un grazie di cuore per quello che ha scritto in questi anni e un grazie infinito anche per avermi fatto conoscere T.S. Eliot.
Daniele Venier - San Vito al Tagliamento - Pordenone