La piccola fiammiferaia – come realmente sono andate le cose, G.C.

CARI AMICI SIETE TROPPI PER RINGRAZIARVI UNO PER UNO PER I COMPLIMENTI CHE VI HO CHIESTO PER IL POSTO DELLA MALINCONIA DEI CRUSICH NELLA CLASSIFICA DEI LIBRI DELL’ANNO DI REPUBBLICA MA RITENETEVI TALI. E’ COME AVERE UNA FAMIGLIA ANCORA PIU  VASTA E AFFETTUOSA DEI CRUSICH. QUESTO DA UN CANTO. DALL’ALTRO MI FATE SENTIRE UN PO’ COME LA PICCOLA FIAMMIFERAIA DI UN DELIZIOSO RACCONTO NATALIZIO DI AMBROS BIERCE LA CUI MORALE E’ STATE ATTENTI QUANDO CHIEDETE QUALCOSA. GRAZIE  E AUGURI DI BUON ANNO A TUTTI. 

La piccola fiammiferaia – come realmente sono andate le cose. Da Ambros Bierce

          La notte di quel Santo Natale sarebbe stata la più nevosa che la città avrebbe ricordato sia per la neve che cadeva copiosa  nelle strade che per il miracolo che il cielo  avrebbe accordato alla piccola fiammiferaia . Seduta in un angolo di strada affamata e intirizzita guardava tutti i passanti che tornavano in fretta alle loro case carichi di doni e magnifiche provviste per la cena di Natale senza  osare accendere uno solo dei suoi fiammiferi per riscaldarsi le punta delle dita congelate perché a casa suo padre controllava  il numero dei fiammiferi confrontandolo con il suo incasso e ,non corrispondendo, l’avrebbe presa a bastonate.

           Era stato a quel punto che, sollevati gli occhi al cielo, si era messa a pregare il Padreterno perché le mandasse qualcosa da mangiare. Una preghiera così commovente che il Padreterno, dato che era Natale, aveva deciso di accontentarla e, chiuso il rubinetto della neve, aveva aperto quello delle provviste del Paradiso per poi, preso da faccende più importanti, dimenticarselo aperto.    

           Di colpo smessa la neve dal cielo era sceso un quarto di bue, poi diversi polli arrosto, poi molti grandi sacchi di patate, poi molte casse di frutta, poi un altro quarto di bue, poi dei grandi cesti di aragoste, poi degli interi maiali arrosto con la mela in bocca, e il tutto in una misura tale che la gente gridando al miracolo era uscita dalle case e aveva dato l’assalto all’enorme  montagna di provviste che si era creata nella strada e portandosele nelle cucine. Ultimo a arrivare  un certo Tom che, ormai scomparse tutte le provviste, aveva trovato solo la piccola fiammiferaia schiacciata sull’asfalto da tutto quel bendidio.  Allora, non essendoci altro, l’aveva staccata dal selciato per poi mettersela  arrotolata sotto il braccio e tornare a casa dove  l’aveva srotolata sul tavolo della cucina. 

           Era stato a quel punto che sua moglie si era infuriata. “Sei il solito imbecille” lo aveva aggredito “ ma come, tutti sono tornati a casa con qualcosa da mangiare e tu torni con una carta geografica?”