Scritta pubblicitaria

su uno scassato motofurgocino parcheggiato a Piazza Vittorio a Roma
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Trio - teatro da camera, G.C.

due atti per scrittore,ragazza e terzoincomodo

primo atto

( Telefono che suona )

SCRITTORE   Pronto!
RAGAZZA  Ciaoo…
SCRITTORE  Ciao.
TERZOINCOMODO  Chi è?
SCRITTORE  Nessuno. E’ per me.
TERZOINCOMODO  E’ lei?
SCRITTORE  Non sono affari tuoi.
TERZOINCOMODO  Come sarebbe non sono affari miei. Cosa c’è, tutto il giorno qui chiuso nei calzoni, al buio e su una sedia e poi non si può neanche fare una domanda? Allora, è lei?
SCRITTORE,   Sì, è lei. Contento?
TERZOINCOMODO  Salutamela.
SCRITTORE  No.
TERZOINCOMODO  Perchè no?
SCRITTORE  Perché adesso dobbiamo parlare.
TERZOINCOMODO  E allora? Ti ho detto solo di salutarla
mica di fare un discorso.
SCRITTORE  Va bene, va bene, te la saluto.
TERZOINCOMODO  L’hai salutata?
SCRITTORE  Si.
TERZOINCOMODO  E lei?
SCRITTORE  Lei cosa.
TERZOINCOMODO  Mi saluta anche lei?
SCRITTORE  Ma sì ti saluta anche lei. Ti saluta anche lei.
TERZOINCOMODO  Non è vero. Non gliel’hai chiesto.
SCRITTORE  Ma sì, ti dico. Ti saluta anche lei…
TERZOINCOMODO  Ah bene allora. E come sta? Sta bene?
SCRITTORE   Ma sì sta bene, sta bene! La vuoi piantare di intervenire?
TERZOINCOMODO  Cosa c’è, sei nervoso?
SCRITTORE  No.
TERZOINCOMODO  E allora perchè rispondi così? State litigando? Vorrei
saperlo se state litigando.
SCRITTORE  No. Non stiamo litigando. Vuoi startene tranquillo?
TERZOINCOMODO  Ho fatto solo una domanda. Non si
Può più fare neanche una domanda adesso?
SCRITTORE   Ma si, si può, si può...
TERZOINCOMODO  E come sta?
SCRITTORE  Lo hai già chiesto. Ti ho detto che sta bene.
TERZOINCOMODO  E che fa?
SCRITTORE  Parla al telefono con me.
TERZOINCOMODO  Le stai dicendo che andremo da lei?
SCRITTORE  No.
TERZOINCOMODO  E perchè? Non hai intenzione di andarci?
SCRITTORE  Ma si, ci andremo, ci andremo. Sta tranquilo. Adesso devo lavorare..
TERZOINCOMODO  E  quando ci andremo?
SCRITTORE  Presto.
TERZOINCOMODO  Nel suo gran lettone?    
SCRITTORE  Ma sì. Adesso piantala.
TERZOINCOMODO  No, sul serio. Allora, a letto o a ristoranti?
No perché non vorrei che finisse a ristoranti.
 Io poi non mangio neanche!
SRITTORE  Ma sì, a letto, a letto…
TERZOINCOMODO   Ah be’ meno male .. Mmmm….
SCRITTORE  Hei, si può sapere cosa stai facendo?
TERZOINCOMODO  Io? Niente.
SCRITTORE  Come sarebbe niente. Sei lì che ti gonfi e alzi la testa!
TERZOINCOMODO  E allora?  Mi stiracchio un po’.Tutto qui
Non ci si può neanche stiracchiare un po’ adesso?.
SCRITTORE  E proprio adesso devi stiracchiarti?
TERZOINCOMODO  Bè, dopo tutti questi giorni che mi
hai lasciato rattrappito...
SCRITTORE  Io? Io ti ho lasciato rattrappito?
TERZOINCOMODO  E chi, io?
SCRITTORE  Certo, tu! Con tutte quelle storie che hai fatto recentemente!
TERZOINCOMODO Ah,io ho fatto le storie? Ah, allora è così? Ci risiamo? SCRITTORE  Cosa vuoi dire.
TERZOINCOMODO  Lo sai benissimo cosa voglio dire. Ma sì, è’ sempre
la stessa storia con te. Tu ti butti e poi chi deve nuotare sono io! Va bene,
meglio lasciar perdere, va.
SCRITTORE   Neanche per sogno. Se hai da dire qualcosa dilla. Avanti, sentiamo.
TERZOINCOMODO  Hai capito? Adesso sarei io ad aver fatto delle storie.
Chi le prende tutte quelle pillole, io? La pressione, i nervi,l’editore che non ti scrive, i tranquillanti. Tu lo sapevi che mi facevano male. Ma tu niente. Hai continuato a prenderle.   Ti dicevo, se proprio vuoi prenderle dammi qualcosa anche a me! E tu niente. Arrangiati da solo, dicevi. E infatti ho
dovuto fare tutto da solo. E certe volte è andata bene e certe no. Mica è stata colpa mia se  certe vole non ho combinato niente. Comunque la figura chi l’ha fatta? Io! E adesso questo sarebbe  il ringraziamento? Va là che se non ci fossi io a tenere i nervi a posto certe volte...Dai passamela. Fammi sentire cosa dice, va..
SCRITTORE  Non ci penso neanche.     
TERZOINCOMODO   Solo un momento. Poi non chiederò
più niente. Dai, solo per sentire la voce. .Lo sai che mi piace.
SCRITTORE  Ma se non capisci neanche quello che dice!
TERZOINCOMODO  Io? Tu non  capisci quello che dice. Bell’intellettuale che sei. Si,fa un sacco di fusa certe volte quando parla al telefono  
ma io la capisco bene lo stesso. Sei tu che stai diventando anche un po’ sordo oltre tutto il resto.
SCRITTORE  Colpa di questi cazzi di telefonini. E cosa sarebbe tutto il resto?
TERZOINCOMODO  Si. I telefonini... Cosa sarebbe il resto? Tutti i tuoi problemi, ecco cosa sarebbe il resto.
SCRITTORE   E va bene, parla tu allora.
TERZOINCOMODO  Era ora. Ciaooo…
RAGAZZA  Ciaooo, sei tu? Come stai?
TERZOINCOMODO    Bene, mi stavo stiracchiando un  po’...
RAGAZZA  Davvero? Che bella notizia. Sei così carino quando ti stiracchi.
TERZOINCOMODO  Ah si? Trovi?
RAGAZZA  Si, trovo e come.
TERZOINCOMODO  Bè, anche tu sei carina quando
ti stiracchi....Si. Diventi un po’ meno morbida ma sei carina lo stesso... e comunque resti morbida dove serve.
RAGAZZA  Ah si? Resto morbida dove serve?
TERZOINCOMODO  Si, e come....
RAGAZZA E adesso avresti voglia di cose morbide?
TERZOINCOMODO  Sempre.
RAGAZZA  Sei carino a dirlo. Tutto a posto allora?
TERZOINCOMODO  In che senso…
RAGAZZA  In nessuno particolare. Parlavo in generale.
TERZOINCOMODO  Sicuro che non alludevi?
RAGAZZA Certo, e a cosa avrei potuto aludere?
TERZOINCOMODO  Dai che lo sai bene…a quello che sta succedendo da un po’ di tempo a questa parte, anche se per fortuna non tutte le volte....
RAGAZZA  Ah, a quello…beh, si è un po’ seccante ma non bisogna drammatizzare,no?
TERZOINCOMODO  Basta che non si ripeta troppo…
SCRITTORE  Ma insomma la piantate? DAMMI IL TELEFONO ADESSO!
Cosa sono tutte ‘ste stronzate?
TERZOINCOMODO  Eccolo, eccolo... non c’è
bisogno di agitarsi. Eccolo.Parlavamo solo dei nostri  problemi…
SCRITTORE  Ma quali problemi. E che cazzo. Tutte quelle manfrine gni volta che lei telefona... Pronto sei sempre lì?
TERZOINCOMODO  Ma certo che è lì. Dove vuoi che sia andata?
SCRITTORE  Pronto!
RAGAZZA  Si, pronto.
SCRITTORE  Guarda che è proprio uno stronzo.
RAGAZZA Ma no, è carino. E poi aveva
voglia di salutarmi. Carino, si. E come
Va il lavoro?
SCRITTORE  Un casino. E’ da stamattina
che batto a macchina e non ho concluso niente.
Adesso devo continuare però.
RAGAZZA  Oh, povero . Va bene, mi chiami dopo?
SCRITTORE Si, ti richiamo.Ciao.
RAGAZZA  Mi ami?
SCRITTORE  Si, ma adesso ho da fare.
RAGAZZA  A dopo allora.
SCRITTORE  Ma si, a dopo, a dopo….

( Chiusura del telefono )

secondo atto

( Rumore di macchina da scrivere )

TERZOINCOMODO  Pronto!E’ vero che mi trovi carino
quando mi stiracchio?
RAGAZZA  Ma chi parla?
TERZOINCOMODO  Io, sono io. Parlo a bassa voce
perchè lui sta lavorando.
RAGAZZA  Ah sei tu. Ciaaaooo... Sono contenta di sentirti.
TERZOINCOMODO Ah si?
RAGAZZA  Si. Molto.
TERZOINCOMODO Molto? Mmmmm.
RAGAZZA  Si.  Solo che mi sento un po’ sola… Ero
qui che ti pensavo...
TERZOINCOMODO   A me? Davvero mi pensavi? A me o a lui.
RAGAZZA  Mi sa a te. Eh si... mi sa proprio di si. A te.
TERZOINCOMODO  Mmmm.
RAGAZZA  Cosa hai detto?
TERZOINCOMODO  Niente. Mugolavo un po’.
RAGAZZA  Ah si? Sei carino quando mugoli. E lui
come sta? Sempre a battere a macchina?
TEZOINCOMODO Eh si. Sempre lì a farsi le sue pippe.
RAGAZZA Con te?
TERZOINCOMODO  Macchè con me. Con la macchina
da scrivere. Due palle, guarda...
RAGAZZA  Sembri seccato.
TERZOINCOMODO Seccato? Vorrei vedere te sempre
Qui schiacciato tra la sedia e i calzoni a far niente mentre lui tic tac tic tac
su quella macchina.
RAGAZZA Devi essere comprensivo. E’uno scrittore, no?
TERZOINCOMODO Comprensivo? Ma se non faccio altro
che essere comprensivo! Solo che è
stare con gli scrittori è proprio una palla, guarda.
RAGAZZA  Ma No, dai, è carino anche lui.
TERZOINCOMODO  Carino? Lo conosci da troppo poco. Ti
assicuro che starci insieme fisso è proprio una gran palla. Lui sempre
lì a fare tic tac e io sempre a stargli
dietro...
RAGAZZA Dietro? Veramente davanti, no?
TERZOINCOMODO  Sì, fai presto tu a fare la spiritosa. Vorrei
Vedere te con uno che rimugina e rimugina. Non fa altro che rimuginare. Si, con te è diverso, quando ti vede sa anche essere carino. Ma io e lui da soli a soli...te lo raccomando. Poi ad un tratto gli gira
e si butta a pesce su qualcuna, che se non ci fossi io    
a farlo ragionare un po’! Aspetta unmomento no? Gli dico. Vedi prima come stanno le cose. Niente, lui si butta e poi tocca a me ragionare, vedere
come stanno le cose... Devo dire che però
me lo riconosce. Una delle sue frasi è che io la so sempre più lunga di lui sulle donne . Si
devo dire che è carino da parte sua  riconoscerlo.
RAGAZZA Ne ha molte?
 TERZOINCOMODO Di cosa .
 RAGAZZA  Di donne.
TERZO INCOMODO  Va beh, qualcuna, comunque adesso ha solo te. Che sei quella che mi piace di più.
RAGAZZA  Bisogna capirlo. E’ un artista.
TERZOINCOMODO  Cosa? Ah questa è buona. Un artista. Oh
guarda, sono i tipi peggiori. Sapessi
come invidio quelli che stanno con i meccanici, gli idraulici....e poi
un artista… Ha gli umori di un artista. Ah sì,
quelli li ha tutti. Ma poi i risultati? Scarsi, guarda, scarsi. Lo sai quante copie ha venduto del suo libro? Una miseria.
RAGAZZA  Però era buono. E poi io lo trovo carino lo stesso.
TERZOINCOMODO Bé, per ovvi motivi mi fa
piacere che ti piace…
RAGAZZA  Sceglie sempre dei libri e dei dischi carini...
TERZOINCOMODO  Si, questo è vero. Certi
piacciono anche a me. Certe volte  passa interi
pomeriggi a scegliere  dischi. Si  in questo è carino, niente da dire,
ma per il resto è un gran rompicoglioni con la sua
macchina da scrivere. Sapessi
come protestano sempre qui al piano di sotto!
RAGAZZA Perchè mi hai telefonato?
TERZOINCOMODO Io? Niente. Così. Avevo voglia
di sentirti. Ho fatto male?
RAGAZZA No, certo...
TERZOINCOMODO E tu, avevi voglia di sentirmi?
RAGAZZA  Si.
TERZOINCOMODO  E in che modo?
RAGAZZA  Non lo so. In tutti.
TERZOINCOMODO  Cosa? Tutti tutti?
RAGAZZA  Si, tutti.
TERZOINCOMODO  Mmmmmm
RAGAZZA  Cosa ti succede?
TERZOINCOMODO  Niente. Come prima. Mugolo un po’. Mi
succede spesso quando mi stiracchio.
RAGAZZA  Ti stai stiracchiando?
TERZOINCOMODO  Si, un po’…il fatto è che mi basta
sentirti al telefono e mi viene voglia di stiracchiarmi
RAGAZZA  Ho voglia di vederti mentre ti stiracchi…quando vieni?
TERZOINCOMODO Presto. Gliel’ho chiesto e mi ha detto che veniamo presto.
RAGAZZA Ah, perchè, viene anche lui?
TERZOINCOMODO  Eh sì, per forza. E’ poi è lui che guida la macchina. Preferirestiche venissi da solo?
RAGAZZA Mah, non so... ma no, va bene anche lui, dai..
TERZOINCOMODO  E se prendessi un taxi?
RAGAZZA  E come faresti a pagarlo?
TERZOINCOMODO – Ah si, è vero. Non ho tasche dove mettere i soldi. Però possiamo sempre fare finta di niente.
RAGAZZA  In che senso?
TERZOINCOMODO  Fare finta che lui non ci sia. Io e te e basta. Tra l’altro mi faciliterebbe le cose.  
RAGAZZA  In che senso?
TERZOINCOMODO  Beh, potrei stare li con te senza pensare a tutti i suoi problemi di scrittore tormentato. Due palle…Insomma, pensare solo a noi.
RAGAZZA  - Mi sembra un’ìdea magnifica!
TERZO INCOMODO  Vero? Allora, d’accordo?
RAGAZZA Certo. Allora vi aspetto. Anzi,ti aspetto. D’accordo? Vedi di fare presto.
TERZOINCOMODO  Sì,sì, adesso ci penso io. Sta zitta. Zitta un momento!
RAGAZZA  Perchè, cosa succede?
TERZOINCOMODO Non lo so.Non sento più il tic tac. Ha smesso.
Accidenti, devo essermi stiracchiato troppo e lui se ne  è
accorto. Fa un sacco di storie quando mi stiracchio
mentre lavora. Devo proprio andare. Ciao.
RAGAZZA  Ciao. Fa presto,mi raccomando.
TERZOINCOMODO   Sta tranquilla, ti ho detto che ci penso io a tirarlo via da quella maledetta macchina da scrivere.Mi inventerò qualcosa Ciao, ciao. Devo chiudere. Non credevo di essermi stiracchiato tanto.
RAGAZZA  Ciao, ciao...fa presto.
SCRITTORE   Ma insomma, che succede?
TERZO INCOMODO  Niente. Niente. Non succede niente. Perché? Cosa dovrebbe succedere?
SCRITTORE  E che ne so, stai agitandoti. Si può sapere cosa hai da agitarti tanto?
TERZO INCOMODO   Cosa ho? Ho che dobbiamo andare in bagno. E’ mezzora che chiamavo e tu continuavi a stare li a battere sui tasti.  Vuoi farmi scoppiare? Allora, vogliamo o no alzarci almeno per andare in bagno? Poi, dopo magari già che siamo in piedi potremmo andare da qualche parte, che ne dici?
SCRITTORE  Ma che ne so. Certo che tanto oggi non combino niente cazzo. E tu poi che continui a stiracchiarti…
TERZOINCOMODO  E allora usciamo no?Ho proprio voglia di uscire un po’. Tu non hai voglia di uscire un po’ e fare quattro passi? Poi potremmo anche andare a trovare qualcuno. Lei per esempio. Allora ci stai? Ecco, così. Oh finalmente.  Bravo. Vedamo di alzarci,eh? E magari fosse in tutti i sensi…
                                                     
(Escono)
                                                                                    FINE

 

G.C. 2002

Viaggiatori, Antonio Steffenoni

 

Il Venerdi - Zona critica

VIAGGIATORI, COMMESSI VIAGGIATORI, E BADANTI.

Emily Dickinson ha scritto “Per viaggiare non esiste battello più veloce di un buon libro“. E’ colpa sua se molti giovani scrittori hanno immaginato il proprio futuro in tutto simile al passato di autoriviaggiatori come Melville, Stevenson, Conrad o Hemingway, Fitzgerald, Graham Greene. Tutta gente che ha passato la vita soggiornando in località esotiche, raggiunte senza una valigia che non fosse il cofanetto della macchina da scrivere, fra panorami lussureggianti, musiche e colori ammalianti, mentre anche i loro libri, stampati in patria, prendevano a viaggiare, come vascelli, fra le genti e i Paesi del mondo, a visitare altre fantasie, a stuzzicare altri sogni.

Come molti giovani scrittori anch’io mi sono immaginato lontano da Milano e dall’Italia, intento a scrivere nel Paradiso Esotico prescelto, e poi a inviare i miei scritti agli editori che li avrebbero stampati e poi fatti salpare per i quattro angoli del mondo. Vuoi mettere? quella era vita. per me e per i miei libri che, come persone in carne ed ossa, avrebbero percorso, da soli, in lungo e in largo, il mondo. Poi è cominciata la vita reale di scrittore ed è stata tutta un’altra musica. Niente paradisi in terra in cui isolarsi, niente bagaglio leggero, niente libri capaci di cavarsela da soli. Invece, un penoso uscire di casa – la solita, in città – un indossare i panni di malinconici commessi viaggiatori e, come loro, armato di infinita pazienza e di sorrisi, cominciare, ad ogni nuovo libro, il giro sulla stessa giostra: una comparsata in TV con il libro in grembo a favore di macchina, un cocktail, una presentazione a Roma, una a Modena, una a Treviso. Con la frustrazione di constatare che il libro, ben lungi dall’avere la vitalità del vascello-fantasma sognato un giorno, ha la pesantezza di un formaggio stagionato che si porta di casa in casa perché qualcuno ne assaggi una porzione. E così, dopo qualche giorno, anche il libro finisce per assumere l’aria afflitta di un vecchio, stazzonato compagno di viaggio al quale dobbiamo reggere la mano perché non precipiti e cambiare, ogni po’, il pannolone perché non faccia una pessima figura davanti a tutti. Insomma, da viaggiatori a viaggiatori di commercio e, infine, a badanti.

Che delusione. Finisce che non si rileggono più volentieri gli autori di una volta. Ci farebbero sognare ancora e sognare ha un costo terribile: come diceva Zelda Fitzgerald, che di queste cose se ne intendeva, ci si ritrova a confrontare ciò che è con ciò che avrebbe potuto essere. Meglio lasciar perdere.

Antonio Steffenoni