Nel mio mestiere, Dylan Thomas

 

(Manifesto del Teatro XX Secolo)

Nel mio mestiere o dannata arte
Praticata nel fondo della notte
Quando solo la luna infuria
E gli amanti giacciono nei letti
Con tutti i loro tormenti tra le braccia
Io mi affatico a una luce che canta
Non per soldi o ambizione
Né per pavoneggiarmi e vendere fascino
Su palcoscenici d’avorio
Ma per la più misera paga
Dei loro più segreti cuori

Non per l’uomo superbo che si
Apparta dalla luna io scrivo
Sui miei labili spruzzi di pagine
Ne per i grandi morti che torreggiano
Coi loro usignoli e i loro salmi.
Ma per gli amanti, che stringono
Tra le loro braccia tutte le angosce
Dei secoli, che non pagano né con lodi
Né con salari e che non si curano  
Del mio mestiere o dannata arte.

Dylan Thomas