Recensioni de "L'ultima estate in città" - Ed. Garzanti (estratti)

Love Story all'italiana, brillantissima in superficie, divertente nel vero senso della parola a volte esilarante ma nel profondo terribilmente amara e struggente, straordinariamente "moderna". Se non si trattasse di un'opera prima lo si direbbe scrittore di consumato mestiere. Tutta una folla di personaggi, un campionario scelto con cura, soprattutto però la protagonista, Arianna, che va a poco a poco delineandosi come una delle figure di donne più affascinanti della nostra narrativa contemporanea. Storia dolente, ma i suoi connotati si chiamano ironia, umorismo e verve. Squarci di poesia lo illuminano nei vagabondaggi notturni e diurni attraverso l'incantata città là dove essa non è stata ancora mortalmente offesa.
Vladimiro Lisiani "La Notte"

E' davvero sconcertante che un libro come questo di Calligarich abbia dovuto attendere un premio per essere pubblicato. Non si tratta solo di un romanzo ben scritto ma di qualcosa di più, il recupero di una età, di una cultura, il revival di una generazione perduta di Scott Fitzgerald, la presa di coscienza, come ha acutamente notato Cesare Garboli, di una gioventù che rinuncia alla ideologia della giovinezza. Dopo il vuoto e volgare consumismo degli ultimi anni, leggere un romanzo così costituisce uno stress.
Sergio Maldini "Il Resto del Carlino"

Calligarich ha doti eccellenti di narratore, il libro è dissacrante e ironizza con efficacia sulla vita del protagonista che si muove tra gente mediocre, vuota, quasi folle, con note convincenti soprattutto quando Roma si apre vasta e varia con gli incontri e le passeggiate notturne e che diviene la vera protagonista della storia.
Dante Maffia "La Fiera Letteraria"

Così come "Gli Indifferenti" di Moravia non sono altro che emanazioni della ignavia borghese e burocratica della Capitale i protagonisti dell' "Ultima estate in città" sono imbevuti nell'atmosfera barocca e funebre che incombe sulle strade capitoline come una cappa di nuvole sciroccose.
Giuseppe Bonura "L'Avvenire"

Il romanzo è senz'altro il più bello tra quelli proposti nella corrente stagione dai nostri narratori. Letto in dattiloscritto da Natalia Ginzburg e premiato con il Premio Inedito rivela un talento narrativo e un piglio stilistico inconfondibili specialmente nei dialoghi.
Domenico Porzio "Panorama"